Uno è su Skype che traduce dal latino insieme ad una ragazza di Nizza, l’altro fa esercizi di matematica ascoltando i Red Hot Chili Peppers, i cani russano in cucina, e nell’appartamento di sopra (da quasi un anno a questa parte) stanno trapanando e martellando ad intervalli regolari. Non ho mal di testa, ormai ho raggiunto l’immunità.
Quale momento migliore per fare delle riflessioni???
La verità è che è stato un periodo di merda. Un lunghissimo periodo di merda. Un infinito periodo di merda.
Non so più nemmeno quando questo periodo sia cominciato, non ne vedo la fine. Non lo dico per vantarmi, so che la vita è complicata per tutti, lo scrivo per imprimermi nella mente che in quanto periodo ha avuto un inizio e avrà una fine: the end of shit.
A tutta questa merda si è sommata l’adolescenza dei miei figli, i quali hanno diciannove mesi di differenza e due personalità mica da ridere (neanche a dirlo opposte).
Ma al di là del doversi districare fra richieste di maggior libertà (qui la vorrebbero totale), brutti voti a scuola, passaggi in auto a destra e sinistra, crisi, urla e strepiti, l’adolescenza dei figli ti obbliga a metterti in discussione, a fare il punto. Loro cercano di “ucciderti” come sosteneva Freud e tu devi essere pronta a rinascere. Ma tu sei pronta a rinascere?
Da quello che ho capito io se nella tua vita è andato tutto come hai sempre sognato, sei salva. Se qualcosa non è andato per il verso giusto…son cazzi. Indovinate da che parte sto?
E così ti ritrovi notte dopo notte con tuo marito che russa di fianco e con gli occhi spalancati a chiederti “Chi sono io?”.
Te lo chiedi così tanto che ti rompi le palle da sola. Ma un giorno decidi che vuoi la risposta prima che i figli ti “uccidano”.
E inizi a lavorarci.
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