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🐙 Il polipetto portafortuna 🐙

Ansia e stress da esami?

Niente paura!

🐙🐙🐙

Abbiamo esattamente ciò di cui avete bisogno per affrontare questo periodo senza preoccupazioni e con il sorriso!

 

Qualche mese fa infatti, alla ricerca di un modo carino per augurare in bocca al lupo a mia figlia che stava per affrontare un esame importante, mi sono imbattuta in una curiosa tradizione Giapponese: utilizzare un ‘polipetto’ per portare fortuna a studenti o a chi deve affrontare un esame in generale.

Ho scoperto dell’esistenza di questi piccoli polipetti portafortuna e incuriosita sono andata subito a cercare la loro storia. Secondo quanto ho trovato, in Giapponese la parola “Polipo” viene detta in due modi diversi: una è la più tradizionale “Tako”, l’altra invece è “Octopus”, proprio come in inglese.
Questa parola inglese viene traslitterata in Katakana (uno dei 3 tipi di scrittura giapponese) come OKUTOPASU. Questa parola dicono possa anche essere letta come  una piccola frase: dividendola si ottiene infatti OKU TO PASU (letteralmente: ‘Se lo appoggi, passi’). Grazie a questa “frase di augurio” il polipo è diventato il portafortuna più famoso degli studenti giapponesi che lo tengono sempre appoggiato sulle loro scrivanie in prossimità di esami o mentre stanno studiando. Questi polipetti posso essere di qualsiasi dimensione o materiale, spesso sono presenti anche negli ‘anime’ (i cartoni animati giapponesi) e di solito sono rossi con una fascia con la bandiera del Giappone in testa. Non so quanto vero ci sia di ‘tradizionale giapponese’ in questa storia o quanto antica sia, ma io mi sono innamorata subito di questa buffa e divertente usanza e ho pensato di recuperare on line uno di questi simpatici polipetti per regalarne uno a mia figlia, visto che fra qualche giorno affronterà i temutissimi esami di maturità!

(A I U T O! Qui la situazione è già tesa! 😀 ).

Ho pensato che sarebbe stato ancora ‘più carino’ regalarne uno anche a tutti i suoi amici, per condividere insieme questo piccolo gesto scaramantico.

Ho pensato anche sarebbe stato ancora ‘molto più carino’ se invece di limitarmi a comprarli, avessi creato io direttamente questi polipetti fortunati.

Visto che le mie abilità di crafter al momento sono un po’ impolverate, ho pensato di creare qualcosa che fosse veloce e semplice e che tutti potessero facilmente replicare, qualcosa di simpatico e carino…insomma, mi sono detta, perchè non creare uno  SCATOLINO in versione ‘poliposa’?

Detto, fatto! 🙂

Ecco quindi per voi, in tutto il suo splendore, il vostro SCATOLINO portafortuna (link qui): un pdf gratuito da scaricare, stampare su un cartoncino e assemblare in men che non si dica! Per regarvi ( o regalare ai vostri figli o ai vostri amici) un motivo in più per sorridere quando alzeranno lo sguardo dopo le ore passate sui libri e avranno un disperato bisogno di un po’ di carica e anche di un pizzico di allegria e fortuna!

In più ho pensato anche ad una piccola ‘variante’ nella nostra personale versione Mamme in fuga: visto che in questo caso il nostro polipetto è una scatolina, perchè non aggiungere all’interno un messaggio simpatico e speciale per la persona per cui lo state realizzando (fosse anche solo per voi stessi)?  😉

Una piccola frase motivazionale, qualcosa che faccia sorridere, qualcosa che vi emozioni…insomma, non ci sono limiti alle cose che potete decidere di scrivere e di inserire nel vostro speciale Scatolino Esami Edition! Magari anche un cioccolatino o una caramella, per rendere più dolce questo momento così critico e particolare.

Si dice sempre che gli esami non finiscano MAI.

Quindi, se questo è vero, abbiamo TUTTI sempre bisogno di un polipetto portafortuna! 🐙🐙🐙

Non mi resta che lasciarvi con un grande in bocca al lupo per tutti gli esami che state per affrontare, siano quelli scolastici o quelli della…vita!

 

P.S.: Lo sapete vero che esiste tutta una famiglia di Scatolini per ogni occasione?

Se ve li siete persi, eccovi i link ai rispettivi post 😉

 

The end of shit

Uno è su Skype che traduce dal latino insieme ad una ragazza di Nizza, l’altro fa esercizi di matematica ascoltando i Red Hot Chili Peppers, i cani russano in cucina, e nell’appartamento di sopra (da quasi un anno a questa parte) stanno trapanando e martellando ad intervalli regolari. Non ho mal di testa, ormai ho raggiunto l’immunità.

Quale momento migliore per fare delle riflessioni???

La verità è che è stato un periodo di merda. Un lunghissimo periodo di merda. Un infinito periodo di merda.

Non so più nemmeno quando questo periodo sia cominciato, non ne vedo la fine. Non lo dico per vantarmi, so che la vita è complicata per tutti, lo scrivo per imprimermi nella mente che in quanto periodo ha avuto un inizio e avrà una fine: the end of shit.

A tutta questa merda si è sommata l’adolescenza dei miei figli, i quali hanno diciannove mesi di differenza e due personalità mica da ridere (neanche a dirlo opposte).

Ma al di là del doversi districare fra richieste di maggior libertà (qui la vorrebbero totale), brutti voti a scuola, passaggi in auto a destra e sinistra, crisi, urla e strepiti, l’adolescenza dei figli ti obbliga a metterti in discussione, a fare il punto. Loro cercano di “ucciderti” come sosteneva Freud e tu devi essere pronta a rinascere. Ma tu sei pronta a rinascere?

Da quello che ho capito io se nella tua vita è andato tutto come hai sempre sognato, sei salva. Se qualcosa non è andato per il verso giusto…son cazzi. Indovinate da che parte sto?

E così ti ritrovi notte dopo notte con tuo marito che russa di fianco e con gli occhi spalancati a chiederti “Chi sono io?”.

Te lo chiedi così tanto che ti rompi le palle da sola. Ma un giorno decidi che vuoi la risposta prima che i figli ti “uccidano”.

E inizi a lavorarci.

 

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