Categoria: ROBERTA (Pagina 36 di 38)

Keep calm I’m turning 40!

Pochi giorni fa ho compiuto gli anni e questa volta l’occasione è stata un po’ speciale, perchè gli anni in questione erano 40 (Aiuto!).
Ecco qui una serie di riflessioni varie, e anche un po’ confuse, che mi hanno accompagnato in questo periodo…

  1. I 40 non mi fanno paura, anzi! Li stavo aspettando con attesa e trepidazione direi, non come un traguardo da raggiungere ma come una tappa importante del percorso: sono felice di poter dire finalmente di avere 40 anni e magari sentirmi anche dire che non li dimostro! 😉 
  2. Se i 40 sono davvero i nuovi 30 sinceramente non lo so, però so con certezza che vivo con più leggerezza e spensieratezza in questa fase della mia vita rispetto a quando di anni ne avevo effettivamente 20 e in qualche modo sentivo il peso del mondo intero sulle mie spalle.
  3. Ancora non ho capito cosa voglio fare da grande. Lo so, questa cosa la dicono in molti ma la trovo particolarmente adatta a me: sarò una ballerina (ne dubito fortemente viste le mie scarse doti di coordinazione!), sarò una scienziata, un’astronauta o una scrittrice? Scherzi a parte, certe strade ovviamente non ho più intenzione e possibilità di intraprenderle, ma credo ancora e fermamente nei miei sogni e nella possibilità di realizzarli, coltivandoli con cura e amore e vedendoli crescere poco a poco.
  4. Se mi guardo indietro, se mi guardo attorno, sono davvero felice della strada percorsa fino a  qui. Forse non sarà quello che avevo immaginato quando ero più piccola, però lungo il percorso ho trovato molto di più e cose enormemente più belle di quelle che mi aspettavo.  E’ la bellezza della ‘serendipità’: trovare cose inaspettate e impreviste sul nostro percorso, mentre siamo alla ricerca di qualcosa d’altro.
  5. Mi guardo allo specchio e mi sento bene (la maggior parte delle volte, diciamo! Non proprio sempre!): ho dovuto aspettare di arrivare a quarantanni per far pace con la mia altezza (troppa!), il mio nasone, la mia goffaggine. E adesso davvero mi voglio più bene, so che sono io, che sono così e che non potrei essere diversa da ciò che sono.
  6. Se potessi parlare alla me stessa adolescente avrei tante cose da dire: vorrei rassicurarla, esserle amica, dirle che la vita per lei sarà bella e avrà tante sorprese inaspettate. Recentemente ho ritrovato un paio di vecchie All-star di quando ero adolescente: erano le mie preferite e pensavo di averle perse irrimediabilmente in un trasloco. Invece erano solo finite sul fondo di uno scatolone, dimenticato in soffitta. Ritrovarle è stato un vero tuffo nella memoria e per me che sono un’inguaribile romantica e nostalgica è stato davvero meraviglioso. Averle di nuovo tra le mani (e ai piedi!) mi ha fatto sorridere, quasi commuovere, ripensando alla ragazza che ero. 
  7. Voglio continuare ad imparare cose nuove: ho mille passioni e il mondo intero mi affascina. Ecco, voglio continuare a conservare questo spirito e desiderio di avventura, non voglio che mi abbandoni mai! Voglio continuare ad essere curiosa di sapere e scoprire cose che gli altri magari potrebbero trovare inutili, ma che invece per me sono ogni volta fonte di stupore e felicità.
  8. Sono stata una mammina (relativamente!) giovane e forse un po’ inesperta, ma sono cresciuta insieme ai miei figli ed il percorso che abbiamo fatto (e ancora stiamo facendo) insieme, mano nella mano, mi riempie di felicità (anche se poi ogni tanto con loro sclero!). Ne ho avuto la certezza il giorno del mio compleanno: non solo mi hanno portato la colazione a letto (all’alba delle 6.45 di un tranquillo sabato mattina!), ma hanno disseminato la casa di piccoli biglietti e messaggi con scritto semplicemente ‘Happy B-Day!’. E’ stata una bellissima e dolcissima caccia al tesoro che è durata tutto il giorno, facendomi sentire speciale ed amata. Ho pensato che sono davvero fortunata e che forse sono stata un po’ brava anche io nel trasmettere loro il giusto valore delle cose, l’importanza del sapere che non c’è cosa più bella al mondo del vedere felici le persone che ami. Soprattutto che per farlo non servono grandi gesti, ma piccole attenzioni e cure quotidiane. I love my family.
  9. Ho pensato anche che sono arrivata fino a qui per scoprire che il mondo (e anche la mia famiglia) possono andare avanti anche senza di me. Che ogni tanto è sano e giusto (a volte proprio necessario!) concedersi qualche fuga, per dedicarmi egoisticamente solo a ciò che piace a me e a nessun altro. Non sono mica una MAMMA in FUGA per niente!!
  10. Insomma, se proprio i 40 mi impongono una sorta di bilancio, o perlomeno mi spingono a fermarmi un attimo a riflettere su come ‘è andata fino a qui’, devo dire che…no, non è andata assolutamente come avevo sperato, immaginato o sognato da bambina. Ma ho fatto cose, vissuto esperienze e fatto scelte che non avevo assolutamente previsto e che hanno reso la mia vita fino a qui molto più bella di quel che mai avrei potuto sperare/immaginare/sognare!

We own the night – milano 30 maggio 2014

Ciao, sono Roberta, ho quasi 40 anni e non sono mai riuscita a correre per più di 5 minuti di fila in vita mia.

Ricomincio.

Ciao, sono Roberta, ho quasi 40 anni e qualche giorno fa ho corso la prima 10 Km della mia vita.

Cosa è successo fra la Roberta della prima frase e quella della seconda?
Sinceramente tanto bene non lo so.
So solo che entrambe le frasi sono vere e mi rappresentano e quel che è successo nel mezzo lo devo all’amicizia e all’affetto di tante persone (e poi dicono che la corsa è uno sport per solitari!).

Andiamo con ordine però.
Il mio percorso di timido ‘approccio’ alla corsa è iniziato circa un anno fa, ma è stata davvero dura ingranare realmente e sentire questa famosa adrenalina di cui tutti i runner parlano.
Piano piano però (mooolto piano!), qualcosa in me ha cominciato a cambiare.
Prima di tutto correre insieme ad un’amica (Anna sto parlando di te!) mi ha dato la voglia e la costanza di mettermi in movimento. Poi, l’iscrizione al gruppo Facebook delle Runningformommies mi ha fatto capire (leggendo le loro storie quotidiane di successi e di sconfitte), che non importa davvero quanto lontano devi arrivare, l’importante è cominciare a correre.

E così effettivamente è stato per me.
Soprattutto devo ringraziare la mia compagna di fuga Barbara, che mi ha convinto a mettermi alla prova iscrivendomi alla We own the night, nonostante le mie reticenze e resistenze iniziali.

La WOTN è una corsa di 10 km (è più una festa in realtà!), pensata per le donne. Si corre di sera, in diverse città del mondo praticamente in contemporanea. All’iscrizione ti consegnano un pacco gara bellissimo contenente una maglia Nike strepitosa (che vale già da sola l’iscrizione!).
La sera della corsa è meraviglioso vedere questo ‘fiume’ di donne tutte così diverse (per età, forma fisica, provenienza ecc.),  indossare tutte la stessa maglia e diventare in qualche modo tutte uguali, unite da uno stesso spirito.
La mia corsa non è partita sotto i migliori auspici: un forte dolore alla schiena mi infastidiva da giorni e, soprattutto, la rinuncia alla gara della mia amica e complice Barbara mi aveva fatto pensare fino all’ultimo momento di non partecipare.
Poi, spronata tantissimo da mio marito (che mi diceva di non perdere una così bella occasione!) e stimolata dalla voglia di ‘esserci’ e di mettermi alla prova, alla fine mi sono convinta a partecipare.
Poco importava il mal di schiena, poco importava che fino a quel momento il massimo di distanza che avessi corso fosse di soli 5/6 km.
Contattate alcune delle ragazze del gruppo Runningformommies che partecipavano alla corsa (Deborah e Jessica: grazie mille!), ci siamo organizzate al volo e insieme siamo partite per quest’avventura.
Io ero talmente agitata che ho pure scordato il cellulare in macchina! Una vera delusione! Ci tenevo a fare delle foto della mia corsa: l’idea era di condividerle in tempo reale con Barbara che tifava per me da casa. Per fortuna qualche scatto ricordo sono riuscita comunque a recuperarlo.

Runningformommies a rapporto!

Il percorso è stato bellissimo: in una Milano magica, quasi incantata (ma quanto la amo questa città?!), ho corso insieme a circa 7500 altre donne ed è stato meraviglioso.
Mentre correvo mi sentivo come trasportata e mossa da un’energia e una forza più grande.
Non so come, ma sono riuscita a mantenere più o meno il passo per tutta la corsa (nonostante la fitta alla schiena e ad un’antidolorifico preso al volo mentre correvo).
Devo ringraziare la mia compagna di corsa Giorgia che, nonostante fosse febbricitante e dolorante anche lei, mi ha stimolato, sostenuto, aiutato e fatto ridere quando ne avevo davvero bisogno.
La bustina di antidolorifico divisa in due ci ha reso compagne per la vita.
E’ grazie a lei (Giorgia, non la bustina di antidolorifico!) se ho corso la mia prima 10 Km.
E non posso, e non son capace, di spiegare il mio senso di esaltazione. Nonostante il mio tempo scarsissimo, nonostante il dolore e la fatica.
Poco importa: era una sfida contro me stessa e (accidenti!) l’ho vinta!

Arena Civica
Duomo

Il tratto più bello del percorso sicuramente l’interno dell’Arena Civica, illuminato per noi e davvero emozionante. E poi anche piazza Duomo, il Castello e via Dante, con l’orchestra che suonava all’aperto e l’ultimo pezzo in un bellissimo sottopassaggio illuminato di rosa in zona Isola.

Arrivare sotto al traguardo è stato un momento fantastico: nonostante la stanchezza e il dolore alla schiena, è stato davvero un attimo di gioia pura.

Ciao, sono Roberta, ho quasi 40 anni e sono una runner.

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