Categoria: ROBERTA (Pagina 23 di 38)

Be Still. Fermati.

Credo molto nella serendipità, ne ho parlato già altre volte, del fatto di scoprire cose meravigliose e inaspettate quando sei alla ricerca di altre. Cose che molto spesso sono meglio di quelle che stavi cercando in partenza. A volte sembra proprio che siano le cose a trovare noi, a mandarci il  messaggio di cui abbiamo più bisogno in quel momento. 
Qualche giorno fa su Facebook ho letto questo post, il cui titolo in inglese originale è ‘Be Still’. 
(Questa è una mia traduzione abbastanza libera)

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Negli ultimi due anni sono arrivata alla convinzione che la più grande avventura sia quella di ‘essere fermi’. E così ho avuto modo di sperimentare questa teoria in modo diverso ogni giorno. Questa mattina ad esempio sono stata ferma in questo posto vicino al mare per circa venti minuti.
In un primo momento non ho visto niente. Col passare del tempo, ed ero calma e ferma,  un intero mondo ha cominciato ad emergere. Granchi e piccoli pesciolini e una piccola razza…un mondo, vi dico! Avrei perso tutto questo se avessi camminato via dopo un primo e veloce sguardo. 
Questo mi ha fatto pensare alle persone. Ognuno di noi ha interi mondi, bellissimi, complessi, stratificati, che si agitano sotto la nostra superficie e noi riusciamo a dare il nostro amore e la nostra fiducia a coloro che avranno la pazienza e la capacità di ‘fermarsi’ abbastanza per farci lentamente emergere.

Questa la foto che accompagnava il post – Momastery

Il post si trovava sulla pagina FB di Glennon Melton, Momastery (pagina fb e sito). Chi è lei? E’ difficile dare una definizione che sia adatta: è una blogger americana, una donna, una mamma.  Pochi anni fa (circa quattro), in seguito ad un post privato molto personale scritto su Fb in cui parlava della sua lotta quotidiana contro le dipendenze (dal cibo, dall’alcol) di cui aveva sofferto da ragazza, ha cominciato a ricevere tantissimi messaggi sia in bacheca che personali di persone che avevano trovato conforto ed ispirazione nelle sue parole e nella sua storia. 
Ha cominciato così a creare una piccola pagina Fb e nel giro di pochi anni è cresciuta tantissimo ed è diventata una vera e propria comunità di donne che si aiutano, che parlano, che si confrontano. Nel frattempo lei ha scritto un libro, tiene discorsi in giro per tutta l’America ed è riuscita a creare un vero e proprio ‘movimento’ di donne che si sentono simili e unite dalla ‘non-perfezione’ e al tempo stesso dalla meraviglia delle proprie vite. Io la leggo sempre, mi piace molto ciò che scrive (e come lo scrive) e mi trovo spesso a riflettere sui suoi post.
Come questo piccolo post, ad esempio.
E’ capitato in giorno in cui ne avevo davvero bisogno.
Ero come sempre di corsa, presa in mille cose diverse, ansiosa e preoccupata di dimenticarne qualcuna, di farne qualcuna male. Di ‘adempiere’ al mio ruolo di mamma-moglie-donna-impiegata in modo non corretto. E davvero in alcuni di questi momenti non ho tempo per nulla, nemmeno per pensare, presa come sono dalle scadenze e incombenze che devo (mi impongo!) di  rispettare. Perchè voglio comunque riuscire a far tutto, a tenere insieme tutti i pezzi, ad arrivare ad essere all’altezza di questo standard ideale che mi sono fissata da sola. Solo che per farlo divento quasi pazza. 
Sono nervosa, agitata. Pur di far tutto e di cercare di farlo bene alla fine faccio poco e male. 
E l’altro giorno, in una giornata di queste un po’ storte così, ho letto velocemente queste parole e ho pensato che fossero state scritte per me, perchè le leggessi proprio in quel particolare momento.
E allora mi sono fermata un attimo, ho fatto un lungo respiro e sono ‘stata ferma’.
L’espressione ‘Be still’ è un po’ difficile da tradurre bene in italiano. Come sempre la lingua inglese è più semplice e diretta e con solo due parole riesce a rendere davvero un mondo di intenzioni e di significati. La lingua italiana, con la sua ricchezza e bellezza, a volte riesce a farlo a fatica.
‘Be still’ letteralmente significa ‘stare fermi’, anzi qui viene usata all’imperativo: ‘Stai fermo’.
E’ un monito, una cosa di cui ogni tanto abbiamo davvero bisogno di ricordarci: fermarci per non perdere troppe cose lungo la strada. 
Fermarci per avere il tempo di capire davvero ciò che sta succedendo.
Fermarci anche solo a guardare la bellezza di un tramonto, i nostri figli che dormono, la bellezza di un fiore.
Fermarci nel momento presente e viverlo.
Non essere solo e sempre proiettati a far cose che rendano migliore un nostro ‘momento’ futuro, e che ci sembrano così importanti e vitali. 
Fermarci per renderci conto di quante cose a volte ci perdiamo, prese come siamo nelle nostre giornate passate a correre da una parte all’altra, a cercare di far quadrare tutto, a far si che tutto sia come vorremmo che fosse. Dobbiamo davvero imparare a fermarci, a stare tranquille e a guardare con occhi diversi il presente, l’attimo che stiamo vivendo.
Vale per qualsiasi aspetto della nostra vita.
Quante volte abbiamo pensato che quello che stavamo facendo non fosse abbastanza, senza valutare tutta la fatica e l’impegno che ci avevamo comunque messo per arrivare fino a lì?
Vale anche per le persone: quante volte le abbiamo giudicate frettolosamente e senza aver la voglia e il tempo di capire qualcosa in più di loro, della loro vita e delle loro lotte personali? 
Vale anche (e soprattutto!) per noi stesse: quante volte abbiamo ignorato tanti piccoli segnali che il nostro corpo e il nostro cuore ci hanno mandato, quante volte abbiamo sottovalutato ciò che ci rende felici perchè in quel momento avevamo altro che ci sembrava tanto più importante da fare? Per poi magari arrivare a fine giornata avendo sì, eliminato tutte le voci dalla nostra ‘To do list’, ma sentondoci comunque nervose, insoddisfatte e per nulla felici?
Ecco, quello è davvero il momento di fermarsi. 
E’ quello che voglio impegnarmi e ricordarmi di fare ogni giorno di più. E’ quello che vi auguro oggi scrivendo questo mio piccolo post: spero che anche per voi arrivi proprio nel momento in cui ne avete maggiormente bisogno, proprio come è successo a me. 
Proviamoci, tutte insieme.
BE STILL.
 
 

Il Coniglietto Pasquale

Si avvicina la Pasqua e così ho pensato che avrei potuto presentarvi una piccola idea semplice da realizzare, ma carina e divertente! 
Quindi torno a proporre quello che (con orrore!) molto spesso viene definito un ‘lavoretto’. 
 
Clicca qui per scaricare il pdf
 
 
Una brutta parola, un termine un po’ riduttivo per parlare di un’attività manuale, a volte più semplice a volte più complessa. Usare questo termine in realtà non rende assolutamente giustizia al lavoro e all’impegno che c’è dietro a queste attività. Molto spesso servono ore intere a progettarle, idearle e realizzarle. E nel caso in cui venga pensato per essere proposto su di un blog, dobbiamo aggiungere anche il tempo per produrre un tutorial, fotografando meticolosamente i vari passaggi del nostro lavoro. Prima di buttarmi nell’avventura delle Mamme in fuga con Barbara avevo un mio blog personale (talmente personale che portava pure il mio nome! 😀 www.larobi.it), che parlava un po’ di tutto, ma in cui spesso avevo il desiderio di proporre e condividere delle mie creazioni/invenzioni o di riproporre la mia personale versione di altre trovate sul web. 
E che fatica creare ogni singolo post! Un conto è fare esperimenti e realizzare qualcosa per me senza nessuna particolare pretesa, un altro è pensare invece di creare un prodotto che sia bello e riuscire anche a spiegare agli altri come sia possibile realizzarlo. Vedere poi che queste attività (non tanto le mie perchè erano semplici e di poche pretese) vengano spesso etichettate come ‘lavoretto’ mi ha sempre fatto arrabbiare, perchè capisco l’impegno e il valore di chi davvero dedica il suo tempo e le sue energie per pensare e  realizzare queste idee e per creare anche un tutorial che dia a tutti la possibilità di fare una cosa simile.  Quando mi trovo davanti post come quelli realizzati ad esempio da Gaia Segattini aka Vendetta Uncinetta non posso fare a meno di ‘inchinarmi’ virtualmente davanti a tanta bravura e genialità: lei è davvero una maga nel trasformare qualsiasi cosa in una piccola meraviglia e se non la conoscete dovete subito correre a scoprire il suo sito
Insomma queste sono vere e proprie opere di ingegno e creatività, altro che ‘lavoretti’!
Oppure Laura Siri nel suo blog Islaura? Se non conoscete nemmeno lei dovete subito recuperare il tempo perso!
 
Fatte queste premesse quasi mi vergogno ora a proporre questa mia ‘creazione’: è un piccolo progetto che avevo proposto più di un anno fa sul mio vecchio blog a cui sono particolarmente affezionata e che ripropongo qui in occasione della Pasqua con grande piacere. 
E’ un’idea last minute per fare un regalino o un segna-posto per Pasqua: è un piccolo sacchettino di carta in cui potete mettere un pensiero carino da regalare a qualcuno, delle caramelle o degli ovetti di cioccolato (è quello che ho fatto io!). Da quasi 10 anni infatti organizzo presso una Scuola Materna della zona dei laboratori di Inglese e la Caccia alle uova Pasquali (la famosa Easter Egg Hunt, molto diffusa nella tradizione anglosassone) e al temine della caccia ogni bimbo coinvolto può portare a casa il suo ‘bottino’ all’interno di questi piccoli pacchettini. 
 
Volete sapere come funziona la caccia alle uova pasquali per realizzarla coi vostri bimbi? 
E’ molto semplice: la mattina di Pasqua nascondete in giro per la casa o in giardino (se ne avete uno e se il tempo lo permette!) tanti piccoli ovetti di cioccolato. Consegnate ai bambini dei piccoli cestini o sacchettini e divertitevi insieme a loro a scoprire dove il dispettoso Coniglietto Pasquale ha nascosto le uova. Vi assicuro che il divertimento è assicurato! Quindi, se volete, potete scaricare a questo
link il pdf gratuito da stampare, compreso di istruzioni per realizzarlo. 
Vi lascio anche la sequenza fotografica dei passaggi per realizzarlo, ma è davvero semplicissimo!

Buon divertimento! 
E anche Buona Pasqua…anche se con qualche giorno di anticipo!
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