Categoria: FUGHE (Pagina 11 di 16)

Quattro passi per Milano

Sono nata a Milano e ci ho vissuto fino all’inizio delle scuole superiori.

Ci sono tornata per studio, per lavoro, per amore e per divertimento (ogni scusa era buona) e ci ho vissuto ancora un po’.

Spesso ci torno e, ogni volta, mi sorprendo a chiedermi a come sarebbe ora la mia vita se a Milano fossi rimasta. Chi sarei adesso se ai numerosi bivi esistenziali avessi scelto l’altra alternativa?
Cosa farei ora se, ad esempio, avessi accettato quel lavoro in pieno centro comodo con i mezzi e in linea con le mie aspirazioni?

Mi hanno detto che non ci devo più pensare, che devo lasciar andare.

Quando vado a Milano spesso mi incontro con Roberta e con lei mi ritrovo sempre a camminare per km e km guardandoci in giro e scattando foto come fossimo turiste. Più che altro foto sceme e, per i più, prive di senso.

Fotografo il Duomo ogni volta, ogni volta da un’angolazione diversa. Come se avere una foto in più del Duomo in archivio accorciasse le distanze e curasse le ferite ancora aperte.

Roberta mi distrae dai pensieri negativi e riporta la concentrazione sul presente.

All’improvviso vede un negozio che “Qui voglio entrare, eh!”, stanca dei miei qui no e qui nemmeno, detti senza pensarci (ma lei mi prende sempre sul serio).

Entriamo. Vabbé in fondo ci sono i saldi, vuoi mai che trovo qualcosa. Guardo ma non vedo. Roberta tocca tutto, è eccitata come una bambina al luna park.

La mia attenzione si risveglia solo di fronte ad un cartello…ma questi cosa scontano???

Sorrido, sorridiamo, ricominciamo a camminare sempre dritto fino in Porta Ticinese.
Alzo lo sguardo e penso che la frase della foto qualcuno l’abbia scritta per me. O forse siamo tutti nella stessa barca. Sono stata fine…ho scritto barca.

Incontriamo lumache giganti lungo il percorso a ricordarci che il nostro passo è lento e il tempo scorre: è ora di pranzo.

Quale posto migliore per un pranzetto fra Amiche se non il Naviglio?

Combattiamo il caldo con una buonissima birra ghiacciata…

…e chiudiamo il pranzo leggero con una soffice torta di mele (sembrava fatta veramente dalla nonna e ho anche pensato di cercarla in cucina per chiederle la ricetta) e uno strepitoso muffin al cioccolato e zenzero. Come da nostra tradizione dividiamo il dolce bottino a metà e assaggiamo entrambi.

Ci rimettiamo a camminare sognando di smaltire quanto appena mangiato. In tutto abbiamo fatto 10 km, misurati da Roberta con la app.

Lei ha una app per tutto. Tutto! Non scherzo.

Io invece le app non le uso, non ho confidenza.

Lei è moderna, io no e questa foto la dice lunga…io sono vintage.

 

In fuga per…Mille Miglia

Dichiaro sempre di essere la persona sbagliata nel momento sbagliato nel luogo sbagliato.

Bè, per una volta non è andata così! E per me, maschiaccio dentro e da sempre appassionata di motori (passione sopita per i casi della vita), trovarmi in mezzo al passaggio della Mille Miglia è stata una grande emozione.

Emozionante non solo per le auto, ma anche per l’aria di storia che si è respirata (insieme ai gas di scarico).

La Mille Miglia e’ stata una corsa di lunga distanza effettuata su strade aperte al traffico che si disputò in Italia per ventiquattro volte dal 1927 al 1957.

Successivamente sono state organizzate altre tre edizioni caratterizzate però da modalità diverse.

Dal 1977 questa gara rivive sotto forma di gara di regolarità per auto d’epoca. Non auto d’epoca qualsiasi, le stesse devono essere state prodotte non oltre il 1957 e devono aver partecipato (o essere state iscritte) alla gara originale. Anche il percorso ricalca, con qualche variante, quello originale mantenendo costante il punto di partenza e arrivo: Viale Venezia a Brescia.

Tutte cose che io non sapevo, ma che ho letto volentieri su Wikipedia.

Questi “gioielli” sono partiti ieri da Brescia passando dal lungolago di Desenzano e, subito dopo, da Sirmione. Da lì poi direzione Roma passando per Rimini e ritorno via Parma per tornare a Brescia, in quattro tappe.

Ma…indovinate chi si trovava a Sirmione ieri pomeriggio? Io!

“Oggi ti porto alla Mille Miglia!” ho annunciato a mio figlio all’uscita da scuola (l’altro era in gita, purtroppo l’ha persa), come se lo facessi per far contento solo lui.

Armati di tramezzini e bibite, insieme ad altre mamme e ad altri ragazzi, abbiamo scovato una posizione strategica all’ombra degli ulivi e vicini allo stand dell’orologio, punto presso il quale le auto devono rallentare e fermarsi per la registrazione del tempo. Tutte in coda ferme per noi per farsi ammirare. Meglio di così!

 

 

 

 

 

Intorno alle 15.30 hanno iniziato ad arrivare i primi piloti. All’inizio hanno “sfilato” auto moderne marca Mercedes e Ferrari, sponsor della manifestazione. E a seguire le vere protagoniste dell’evento.

 

Sembra il 14 Maggio del 1927 la foto con questo effetto?

 

La gara viene rivissuta ogni anno. Merita.

 

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