Sono stesa sull’erba e il sole mi scalda, una delle sensazioni più belle in assoluto. Riposo e penso.
Sono stanca. Una stanchezza prepotente che richiede la mia attenzione e il mio intervento.
Mi sento come un super eroe che ha salvato l’universo, perlomeno il suo, come se avessi spostato fisicamente il mondo di quattro persone in un altro luogo con le mani: c’è ancora tanto da fare, ma il peggio dovrebbe essere passato.
Peccato che da qui in poi io non abbia più un piano.
Non ho paura, nella vita ho fatto tanto e tanto ancora devo fare. Devo solo trovare il tempo e l’energia per studiare le nuove mappe e tracciare l’ennesima rotta.
Intanto è quasi primavera e io non me ne sono nemmeno accorta.
Questa mattina ho alzato lo sguardo e ho visto i germogli sugli alberi.
Ho una tela bianca davanti a me e sto iniziando a pensare a quali colori potrei utilizzare, da quali tecniche potrei prendere spunto e a quali immagini potrei dare vita.
Intanto riposo e cerco di accumulare energia, ne avrò bisogno, lo sento.
Non ho un piano, ma sono felice.
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