Categoria: ADOLESCENTI (Pagina 6 di 9)

Attimi in fuga…

E’ da qualche tempo che questo post mi frulla in testa e dopo aver letto quello scritto da Barbara la scorsa settimana ho capito che avevo bisogno di dire qualche cosa anche io sui figli che diventano grandi e iniziano a ‘spiccare il volo’.
Lo sappiamo tutte bene noi mamme, i nostri figli sono destinati a crescere, staccarsi da noi e  diventare indipendenti. Anzi, ci sono stati momenti, nella nostra ‘vita di mamme’, in cui abbiamo sognato e sperato che questo momento arrivasse presto!
Basta coi capricci, coi pannolini, basta con le invasioni del lettone.
Finalmente più libertà per noi!
Ecco, appunto.
Ci sono stati attimi in cui questo momento l’abbiamo realmente sognato, sapendo bene che prima o poi sarebbe arrivato, aspettandolo quasi come fosse un miraggio.
E poi però cosa succede? Succede che un bel giorno quel momento arriva per davvero.
Arriva così, un po’ all’improvviso, quando non te lo aspetti, perchè quando te ne accorgi è già passato.
Quando presa fra le mille e più cose da fare ti rendi conto, ad esempio, che puoi andare a far la spesa per conto tuo, perchè loro sono grandi abbastanza per stare a casa da soli.
E allora pensi: “Che bello! Finalmente posso fare tutto con calma. Alleluya!”.
Eh si, effettivamente all’inizio queste piccole conquiste e libertà sembrano una cosa fantastica.
Poi, però, ti rendi conto che ora sei tu ad avere voglia di fare qualcosa con loro, mentre sono loro che invece non hanno più quel tempo e quella voglia di farla insieme a te.
Tutto ad un tratto non ti sembra più così bello dover andare a far la spesa da sola, oppure metterti a fare una torta senza che nessuno venga a mettere le mani in mezzo all’impasto, riempiendo la cucina di farina.
E in quel momento ti arrabbi e ti chiedi perchè nessuno te l’abbia mai detto che queste piccole cose ti sarebbero mancate così tanto.
Perchè nessuno te l’ha detto che gli anni sarebbero passati così veloci e che loro sarebbero cresciuti così in fretta?
Perchè nessuno te l’ha mai detto quanto ti sarebbero terribilmente mancate quelle nottatacce tutti stretti e scomodi nel lettone di mamma e papà?
Se solo avessi saputo ciò che so ora, se solo avessi potuto immaginare quanto ne avrei avuto nostalgia, allora avrei cercato di viverle meglio, di godermi più l’attimo. Se avessi saputo quanto mi sarebbe mancato tutto questo, avrei cercato di non lasciare scappar via certe emozioni.
Tempo fa, sistemando un cassetto della cucina, ho ritrovato 3 piccoli grembiuli Ikea, comprati quando i miei figli erano solo dei teneri nanetti che amavano passare i pomeriggi ad impiastricciare e cucinare insieme alla loro mamma. Guardandoli ho scoperto che avevano ancora delle macchie qua e là, segno che quando li abbiamo usati l’ultima volta non ho pensato che sarebbe stata l’ultima, convinta che prima o poi avremmo avuto altre occasioni…e invece no: loro sono cresciuti e, anche se continuiamo  a fare cose belle, bellissime insieme, non sono più quei teneri nanetti…e un po’ mi mancano!
Vorrei tornare per un secondo a quell’ultimo pomeriggio noi 4 in cucina, con loro che indossano quei bei grembiulini sporchi di farina, per avere la consapevolezza che ho ora di quanto fosse prezioso quel momento e assaporarlo, gustarlo e viverlo fino in fino.
Mi chiedo: quando è stata l’ultima volta che ho preso in braccio i miei figli? E non intendo abbracciarli (quello per fortuna lo faccio ancora spesso!), ma proprio prenderli in braccio per portarli da qualche parte o solo per cullarli?
Voglio dire, c’è stata per forza questa ‘ultima volta’, eppure io non la ricordo!
Quanto vorrei averlo saputo allora! Forse non li avrei lasciati andare più!
Ecco i 3 grembiulini!
Qualche sera fa, mia figlia maggiore, una sedicenne fantastica (e lo so che non dovrei essere io a dirlo, ma è la verità! 😉 ), ha passato un brutto momento di sconforto: nulla di grave, solo i piccoli grandi problemi tipici dell’adolescenza.
Per me è stato un momento difficile come mamma: sentivo una grande responsabilità e non riuscire a placare il suo pianto e a farla stare subito meglio mi ha mandato parecchio in crisi. Avevo paura di sbagliare, di non trovare le parole giuste, di non dare la giusta importanza ai suoi sentimenti. Mi sono resa conto che in quel momento preciso c’era poco da fare con le ‘parole’ e i ragionamenti per farla stare meglio: serviva un gesto semplice e concreto che le dimostrasse la mia presenza e la mia comprensione e il mio rispetto per il momento che stava vivendo. Così ci siamo infilate nel lettone io e lei sole e, dopo lunghe chiacchere e ancora qualche lacrima, ci siamo addormentate insieme, abbracciate, come non succedeva da tempo ormai.
L’ho stretta forte a me pensando a quando era un piccola bimba, che scappava di notte dalla sua cameretta per rifugiarsi nel lettone.
Alla mattina, non solo lei era serena e rilassata, ma anche io mi sentivo bene, quasi ricaricata.
E sono stata felice soprattutto perchè sono riuscita ad apprezzare il momento, ne ho davvero vissuto ogni secondo, sono stata capace di farne tesoro.
Quindi, scusate amiche tutte se questo post è diventato chilometrico e forse troppo personale, ma mi sento in dovere di dare a voi quel consiglio che nessuno a suo tempo diede a me: godete dei piccoli momenti coi vostri figli, godeteveli fino in fondo, perchè sono proprio quelli che vi mancheranno di più! Rileggetegli per l’ennesima volta la stessa fiaba, perchè davvero sarà magari l’ultima volta in cui ve lo chiederanno. Riguardatevi ancora una volta il dvd di Frozen (lo so che tutte non ne potete più!), perchè un domani sentendo per caso le stesse canzoni vi scenderà una lacrimuccia, come capita a me ora con le canzoni di Toy Story.
Sembrerò retorica, ma davvero gli anni passano veloci e in un lampo vi troverete a rimpiangere e ricordare con nostalgia quei momenti che ora vi sembrano quasi fastidiosi e insopportabili.
Quindi il mio oggi non è un consiglio, ma un ordine: assaporatevi e godetevi questo MOMENTO, saltate insieme nel lettone e rileggete ancora (e magari ancora un’altra volta!) la stessa storia.
Sono sicura che tra qualche anno capirete bene quel che sto cercando di dirvi e, chissà, magari mi ringrazierete! 😉
Io, d’altro canto, stasera ho già organizzato una specie di pigiama party con tanto di film e pop corn e mi aspettano già tutti nel lettone.
Un abbraccio.

 

 

 

Iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2015/2016

Ci siamo!
Oggi 15 Gennaio aprono le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2015/2016.
E io mi sento vecchia!
Quest’anno per iscrivere il mio primogenito dovrò cliccare su “iscrizione scuola secondaria di secondo grado”.
Le superiori! Il mio nano si iscrive alla scuole superiori. Sembra ieri che le frequentavo io. Sembra.
Fa un certo effetto, concorderete con me.
Ho vissuto tanti “inizi”.
I primi giorni di nido, l’inserimento alla scuola dell’infanzia, lasciarli davanti al portone alla primaria, vederli andar da soli alla secondaria di primo grado e il trasferimento quest’anno nella nuova scuola. Ad ogni “inizio” io c’ero, giorno di lavoro o no.
Ero lì a testa bassa per nascondere l’immancabile lacrima e per esserci nel caso avessero avuto un attimo di esitazione, un dubbio, un timore, una qualsiasi preoccupazione o anche solo una domanda.
Ad aprile il nano grande compirà quattordici anni. In primavera forse andrà in Germania. A giugno sosterrà gli esami di terza media. Quest’estate andrà in Inghilerra.
A settembre spiccherà il volo.

 

 

Lui, quello con le idee chiare, quello che sa a quale scuola iscriversi da quando ha iniziato a parlare, quello che scuote la testa contrariato (ma ridendo sotto ai baffi) quando io faccio il pagliaccio.
Lui, quello che quando ho detto “Che dici ci trasferiamo?” non ha fatto una piega, ha preso l’ I-pad e la palla da basket e mi ha seguito.
Lui, il mio piccolo grande uomo, quello con un equilibrio che io…neanche in un’altra vita. Quello che ha la parte mancante di me.
Poi il laboratorio di orientamento fatto in una scuola nuova con persone che lo conoscono da due mesi appena. Però se uno lo conosci da due mesi magari non ti sbilanci, eh.
E se stessi facendo la scelta sbagliata? Mi ha chiesto.
Mi sono fermata e l’ho guardato negli occhi. No, Amore, quella che ha sempre fatto la scelta sbagliata sono io. E…per fortuna, mi dico guardandolo.
Devi avere senso critico, ascolta i giudizi degli altri e fanne buon uso, ma poi decidi con la tua testa e con il tuo cuore.
Le difficoltà ci sono e ci saranno, ma se insegui le tue passioni sarà meno faticoso.
Non credere che una media leggermente più bassa rispetto a quella che avevi cambi qualcosa, ci sta, l’avevamo messo in conto.
Credi in te stesso, questa esperienza come tutte quelle che hai già affrontato saranno il tuo bagaglio nella vita. Mezzo punto in meno in termini di voti non intaccheranno la tua cultura generale, la tua capacità di affrontare le difficoltà, la tua personalità.
Alla consegna del consiglio orientativo degli insegnanti una Professoressa gli ha chiesto “Cosa ti ha consigliato la mamma a proposito della tua scelta?”
E lui ha risposto con il sorriso e la leggerezza di chi sta dicendo la cosa giusta “Mi ha detto di inseguire i miei sogni!”
Bene, ora puoi volare Amore mio.

 

 

Vado a correre, altrimenti si vedono le lacrime.

 

 

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