Autore: larobi28 (Pagina 4 di 7)

🐙 Il polipetto portafortuna 🐙

Ansia e stress da esami?

Niente paura!

🐙🐙🐙

Abbiamo esattamente ciò di cui avete bisogno per affrontare questo periodo senza preoccupazioni e con il sorriso!

 

Qualche mese fa infatti, alla ricerca di un modo carino per augurare in bocca al lupo a mia figlia che stava per affrontare un esame importante, mi sono imbattuta in una curiosa tradizione Giapponese: utilizzare un ‘polipetto’ per portare fortuna a studenti o a chi deve affrontare un esame in generale.

Ho scoperto dell’esistenza di questi piccoli polipetti portafortuna e incuriosita sono andata subito a cercare la loro storia. Secondo quanto ho trovato, in Giapponese la parola “Polipo” viene detta in due modi diversi: una è la più tradizionale “Tako”, l’altra invece è “Octopus”, proprio come in inglese.
Questa parola inglese viene traslitterata in Katakana (uno dei 3 tipi di scrittura giapponese) come OKUTOPASU. Questa parola dicono possa anche essere letta come  una piccola frase: dividendola si ottiene infatti OKU TO PASU (letteralmente: ‘Se lo appoggi, passi’). Grazie a questa “frase di augurio” il polipo è diventato il portafortuna più famoso degli studenti giapponesi che lo tengono sempre appoggiato sulle loro scrivanie in prossimità di esami o mentre stanno studiando. Questi polipetti posso essere di qualsiasi dimensione o materiale, spesso sono presenti anche negli ‘anime’ (i cartoni animati giapponesi) e di solito sono rossi con una fascia con la bandiera del Giappone in testa. Non so quanto vero ci sia di ‘tradizionale giapponese’ in questa storia o quanto antica sia, ma io mi sono innamorata subito di questa buffa e divertente usanza e ho pensato di recuperare on line uno di questi simpatici polipetti per regalarne uno a mia figlia, visto che fra qualche giorno affronterà i temutissimi esami di maturità!

(A I U T O! Qui la situazione è già tesa! 😀 ).

Ho pensato che sarebbe stato ancora ‘più carino’ regalarne uno anche a tutti i suoi amici, per condividere insieme questo piccolo gesto scaramantico.

Ho pensato anche sarebbe stato ancora ‘molto più carino’ se invece di limitarmi a comprarli, avessi creato io direttamente questi polipetti fortunati.

Visto che le mie abilità di crafter al momento sono un po’ impolverate, ho pensato di creare qualcosa che fosse veloce e semplice e che tutti potessero facilmente replicare, qualcosa di simpatico e carino…insomma, mi sono detta, perchè non creare uno  SCATOLINO in versione ‘poliposa’?

Detto, fatto! 🙂

Ecco quindi per voi, in tutto il suo splendore, il vostro SCATOLINO portafortuna (link qui): un pdf gratuito da scaricare, stampare su un cartoncino e assemblare in men che non si dica! Per regarvi ( o regalare ai vostri figli o ai vostri amici) un motivo in più per sorridere quando alzeranno lo sguardo dopo le ore passate sui libri e avranno un disperato bisogno di un po’ di carica e anche di un pizzico di allegria e fortuna!

In più ho pensato anche ad una piccola ‘variante’ nella nostra personale versione Mamme in fuga: visto che in questo caso il nostro polipetto è una scatolina, perchè non aggiungere all’interno un messaggio simpatico e speciale per la persona per cui lo state realizzando (fosse anche solo per voi stessi)?  😉

Una piccola frase motivazionale, qualcosa che faccia sorridere, qualcosa che vi emozioni…insomma, non ci sono limiti alle cose che potete decidere di scrivere e di inserire nel vostro speciale Scatolino Esami Edition! Magari anche un cioccolatino o una caramella, per rendere più dolce questo momento così critico e particolare.

Si dice sempre che gli esami non finiscano MAI.

Quindi, se questo è vero, abbiamo TUTTI sempre bisogno di un polipetto portafortuna! 🐙🐙🐙

Non mi resta che lasciarvi con un grande in bocca al lupo per tutti gli esami che state per affrontare, siano quelli scolastici o quelli della…vita!

 

P.S.: Lo sapete vero che esiste tutta una famiglia di Scatolini per ogni occasione?

Se ve li siete persi, eccovi i link ai rispettivi post 😉

 

La Cattedrale Vegetale a Lodi di Giuliano Mauri

La Cattedrale rappresenta un’idea di magnificenza, un ordine e una sacralità del luogo, ho sempre voluto dare corpo a questa fratellanza che esiste tra il luogo e la sacralità della terra e di questi elementi che si innalzano che sono gli alberi. In questo c’è dentro tutta la filosofia del mio lavoro. Il luogo non mi dimentica e questo mi fa felice, mi piace pensare che la gente attraverserà questo luogo pensando al perché è stata costruita, al perché si è fatta, una domanda che la gente si farà da sé, rendendosi conto che l’opera vale il posto. La Cattedrale Vegetale è l’opera che meglio rappresenta la mia idea, è un luogo di grande fatica, ma anche di grande felicità, è uno scolpire con la natura, di cui io uomo, lavoro la materia come secondo scultore. Alla fine, come sempre, la natura prenderà il sopravvento. (Giuliano Mauri)

Senza saperlo domenica 23 Aprile mi sono trovata ad assistere all’inaugurazione della Cattedrale Vegetale, opera postuma dell’artista lodigiano Giuliano Mauri, uno dei maggiori esponenti italiani del movimento artistico conosciuto come Art in Nature. Una  gita organizzata all’ultimo minuto, senza programmi nè pianificazioni che mi ha portato a vivere un’esperienza bellissima e a tratti emozionante.

Che cosa è la CATTEDRALE VEGETALE? Si tratta di una ‘vera e propria’ cattedrale, realizzata con rami e tronchi fissi nel terreno che creano delle gabbie di legno, formando delle colonne con delle campate come quelle delle cattedrali gotiche.

All’interno di queste ‘gabbie ligne’ sono state piantate lo scorso novembre da alcuni alunni delle scuole primarie di Lodi ben 108 piccole querce (solo 60cm di altezza!) che, crescendo, formeranno le volte create grazie alla guida delle strutture, realizzando una vera e propria cattedrale ‘vegetale’. Si tratta di un’opera d’arte davvero imponente, che si estende su di un’area lunga ben 72 metri e larga più di 20, per un’altezza di circa 18. Si trova a Lodi (città natale dell’artista), sulla sponda sinistra del fiume Adda (area Ex Sicc), in un contesto molto bello ricco di verde, immerso nella natura e nella tranquillità, pur trovandosi a pochi passi dal centro cittadino.

Una delle piccole querce piantate

La Cattedrale Vegetale è davvero impressionante, rappresenta un desiderio di recuperare un dialogo coi luoghi, lasciando un impatto minimo, in una sorta di continuità con il contesto circostante. Crescendo, coi tagli e le potature, le piante si adattaranno a formare la vera e propria cattedrale e quando la struttura scomparirà, resteranno solo gli alberi a testimoniare l’epoca dell’uomo. Una specie di luogo di ‘culto’, ma di un culto personale, in cui ognuno di noi può trovarsi a pensare, meditare, camminare, pregare. Ognuno a modo suo. In mezzo alla natura e ai suoi silenzi. Lasciando fluire i pensieri, essendo ‘dentro’ l’opera.

Ieri ovviamente in occasione dell’inaugurazione ufficiale il luogo era molto affollato, ma nonostante tutto ho percepito la magia di quest’opera e di questo luogo. Sogno di tornarci al tramonto, in una giornata tranquilla, per potermela godere appieno. È un’opera in costante crescita, evoluzione e mutazione. Un’opera che si trasformerà col passare degli anni, diversa in ogni stagione. Parte integrante del ciclo naturale della terra e della natura.

Non è la prima opera del genere dell’artista, esistono altre 2 cattedrali: una si trova in provincia di Trento a Arte Sella a Borgo Valsugana, realizzata dall’artista stesso nel 2001. La seconda si trova nel Parco delle Orobie in provincia di Bergamo ed è stata cominciata dall’artista per poi essere completata dalla sua famiglia dopo la sua morte, avvenuta nel 2009. Questa realizzata a Lodi è stata fortemente voluta dalla famiglia, quasi che fosse un ultimo dono dell’artista alla sua città natale.

Per me era la prima visita alla città di Lodi e devo dire che è stata davvero una piacevole scoperta: complice anche la bellissima giornata primaverile, le sue vie e le piazze erano piene di gente che passeggiava o si gustava un aperitivo ai tavolini dei bar.  Tranquilla e vivibile, ottima meta per una gita fuori porta (visto che dista meno di un’ora da Milano).

La vista arrivando dal centro città, il fiume Adda e sulla destra la Cattedrale Vegetale

Anche solo facendo una semplice passeggiata mi sono resa conto che c’è tantissimo da vedere, sia che si voglia semplicemente fare un giro, sia che si desideri invece visitare e scoprire qualcosa in più sulla sua storia e sui suoi monumenti. A partire dalla ‘vera’ chiesa  Cattedrale che si trova proprio nel centro della città in Piazza Vittoria, con accanto la piccola piazza Broletto e il Palazzo Municipale, c’è la Biblioteca in Corso Umberto I, ci sono i portici e i palazzi coi loro cortili interni un po’ segreti e nascosti.  Ci sono le sponde del fiume Adda, che pur trovandosi praticamente attaccate al centro, sono un’oasi verde e di tranquillità che poche altre città possono vantare. Un posto ideale per trascorrere una domenica diversa, a rilassarsi al fresco delle piante con vista fiume, magari gustandosi un ottimo gelato artigianale come abbiamo fatto noi. 🙂

La Cattedrale di Lodi nella bellissima Piazza Vittoria

Concludo con qualche indicazione e suggerimento pratico se deciderete di andare a visitarla:

  • Dove si trova: Lodi, Sponda sinistra del fiume Adda, area ‘Ex Sicc’. C’è un parcheggio proprio lì accanto, in via Ferrabini. (ecco il link per arrivarci)
  • Se avete voglia di fare due passi e vedervi il bellissimo centro di Lodi mentre arrivate alla Cattedrale, potete parcheggiare in zona Tribunale, tra Viale Milano e Piazzale 3 Agosto (ecco il link mappe): da qui sono circa 10 minuti a piedi e attraverserete sul percorso pedonale Piazza della Vittoria e il bellissimo Corso Umberto I (io vi consiglio anche tappa nella gelateria omonima che trovate sulla strada: gusti particolari e buonissimi! 🙂 )
  • Se l’opera di Giuliano Mauri vi ha incuriosito quanto me, e volete scoprire qualcosa in più sulla sua vita e sulla storia dietro le sue creazioni,  su questo sito potete trovare tutte le informazioni necessarie.

Spero di aver creato in voi abbastanza stupore e curiosità per decidere di visitare questo luogo magico. 🙂

 

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